
L'ho finito ieri sera (notte), mi sono congedata dal libro dalla copertina viola, proprio quella tonalità di viola che venero (e che forse vi richiederà una visita oculistica dopo la lettura del post.... concedetemeloooo per favore)!
"Quella sera dorata" è, a suo modo, una commedia esilarante, a tratti drammatica, costellata di personaggi un po' pazzi, ambientata quasi completamente nelle sconfinate radure dell'Uruguay. Omar Razaghi, aitante dottorando americano di origine iraniane, vi si reca dal Kansas per conoscere gli eredi di Jules Gund, semisconosciuto scrittore, con l'intenzione di scriverne la biografia e ottenere così la borsa di studio. Strappare l'autorizzazione dei (pochi) parenti rimasti non è impresa facile, la cinica Catherine si oppone drasticamente. Non accade molto in questo libro, eccezion fatta per l'incidente dell'ape, della scala e dello shock anafilattico. L'attrattiva della storia sta nella psicologia dei caratteri, dei dialoghi che spesso non svelano ma lasciano intendere. L'arrivo di Omar scoperchierà negli eredi dolori sopiti, rancori, sensi di colpa... e la vita della ex moglie, dell'ex amante, della figlia, dell'anziano fratello di Jules Gund (e relativo compagno) cambierà radicalmente.
Raccontata così può sembrarvi un banale pappone? Noooo ve l'assicuro, è un libro spassoso, alcune tra le battute di Adam (l'anziano fratello gay del defunto) fanno scompisciare.
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