venerdì 2 novembre 2007

L'amore, in un affresco

Stasera mi sono recata al cinematografo per assistere all'ultimo lavoro di Soldini. Adoro Albanese e stravedo per la Buy, donna che in ogni film riesce a mettere a nudo una personalità fragile e allo stesso tempo determinata, donna nevrotica in cui mi rispecchio, soprattutto nella maldestrezza mista a goffaggine. Difetti che la rendono così umana, accessibile e allo stessso tempo eterea, bellissima.
La storia di Elsa e Michele vede una coppia felicemente sposata, dall'alto tenore di vita... drammaticamente confrontata, come un fulmine a ciel sereno, con le difficoltà del mercato del lavoro e del disagio sociale. Una triste discesa, figlia di un ingiusto licenziamento, che catapulta la coppia in una dimensione nuova, dove ogni certezza si sgretola al primo alito di vento e l'ingegnosità deve prendere il sopravvento, per poter campare...
Difficile rimanere indifferenti di fronte a questa pellicola: un enorme senso di precarietà e insicurezza si materializza nello spettatore (io parlo per me neeeeh), Soldini riesce quindi a trasmettere la sofferenza che attanaglia la coppia. Nello "squallore" di una nuova esistenza, composta di umiliazioni e frustrazioni.... un affresco contemplato col naso all'insù.... può restituire un giusto valore alle realizzazioni personali. L'amore.

Bello, bellissimo.

Nessun commento: