Per un periodo molto breve ho amato questa scrittrice, Amélie Nothomb, è stata un'infatuazione indotta dall'illusione che i suoi libri fossero "audacemente folli" senza ombra di pietismi e ombre scure. Ho amato "Mercurio", "Diario di Rondine", "Dizionario dei nomi propri".... Quest'ultimo ritengo sia un libro pericoloso, autodistruttivo, in mano ad una ragazzina anoressica potrebbe creare tragedie. Ok, è un libro, e va preso come tale. Ma leggere di ossa che si decalcificano e pesonorma 40 kg, oltre il quale si è considerate balene NON E' BELLA COSA.Ma tutto questo Amélie l'ha vissuto sul serio, è un ex anoressica (e non so quali altri problemi abbia ma credo siano parecchi) che ha sconfitto le sue paure scrivendo.
La ammiro, la amo ma allo stesso tempo la odio. Sono suggestionabile in questo periodo, troppo sensibile per leggere libri come "Sabotaggio d'amore", l'ho cominciato e mollato quasi subito: un'accozzaglia di bruttura, violenza, ogni pagina un supplizio. Stessa cosa con "Acido solforico", ho sopportato le prime pagine poi STOP!
Forse non sono in condizioni, forse sta cominciando ad andarmi di traverso il suo stile, forse non capisco un cavolo di letteratura, forse mi ha letteralmente TRITURATO I MARONI!
Scusami Amélie, ti ho amata follemente per un breve periodo, ora ho bisogno di lasciarti per un po', mi angosci!!!
Sei così bella, pallida, amabilmente folle, intelligente. Sforni un libro all'anno, non ti perdi in quisquilie e riesci a descrivere in una pagina ciò che altri scrittori, con virtuosismi vari, farebbero in quindici. Libri brevi, diretti, non una parola fuori posto.
Ma ora devo abbandonarti per un po', mi hai fatto venire la depressioneeeeeeeeeeeeeeeeee!!!
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!
Maledettaaaaa! Puoi anche dire addio alla giacca nera svasata di Plectrude&Gabbanaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!! Ahhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!